La signora Gisella

Io sono andato in montagna con la mia mamma e il mio papà e siamo stati in un posto con tante stanze e una cucina. All’ingresso di questa strana casa c’era la signora Gisella. Era seduta dietro un tavolo alto alto e lungo, tanto alto che si doveva alzare per parlare con le persone. Quando parlava al telefono no, allora poteva stare seduta.

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La signora Gisella ha i capelli corti e dei grandi occhiali colorati rosa. A me quelli occhiali piacevano tanto, avrei tanto voluto metterli in bocca e assaggiarli, ma non ci sono mai riuscito.
Mi salutava sempre tutte le volte che passavamo a trovarla con un grande sorriso. Anche io le ho fatto dei sorrisi, ma non sempre, perché sono un po’ timido. All’inizio soprattutto, con le persone che non conosco, non so bene come comportarmi: mi potrò fidare?

Però ho capito presto che della signora Gisella mi potevo fidare. Quando mi sono reso conto che stavamo partendo per tornare a casa, infatti, ho voluto salutarla anche io: mi sono fatto prendere in braccio e le ho dato un bel bacio sulla guancia. Ecco, forse l’ho sbavata anche un po’, la guancia della signora Gisella, però sono sicuro che non se l’è presa. Perché i baci dei bimbi sono sempre belli, vero?

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